Riferimenti a normative e regolamenti italiani quando pertinenti

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Riferimenti a normative e regolamenti italiani quando pertinenti

Questa introduzione offre una guida pratica per orientarsi tra il Regolamento (UE) 2016/679 e gli atti nazionali.

Spieghiamo i principi di trattamento indicati nell’articolo 5: liceità, correttezza, trasparenza, limitazione della finalità, minimizzazione, esattezza, conservazione limitata, integrità e riservatezza.

Il principio di responsabilizzazione richiede misure tecniche e organizzative dimostrabili, come previsto dall’articolo 24 del regolamento.

Il d.lgs. 196/2003 organizza la legge in tre parti e introduce semplificazioni su informative e casi senza consenso.

Questa sezione anticipa il collegamento tra basi giuridiche, informative, misure di sicurezza e gestione delle violazioni, con esempi per PMI, PA e start‑up.

Per consulenze rapide e chiarimenti operativi, contattaci al 07538341308.

Punti chiave

  • Chiaro confronto tra regolamento europeo e atto nazionale.
  • Sintesi dei principi dell’articolo 5 e del ruolo dell’accountability.
  • Indicazioni su misure tecniche, conservazione e dati di traffico.
  • Esempi pratici per diversi soggetti (PMI, PA, start‑up).
  • Documentazione essenziale: registri, contratti ex articolo 28, valutazioni.

Guida definitiva: contesto, finalità e ambito di applicazione

In questo paragrafo definiamo oggetto, scopo e ambito operativo della guida per facilitare l’uso pratico da parte di titolari e responsabili.

Obiettivi, uso e termini chiave della presente guida

La guida ha il fine di accompagnare nell’applicazione del GDPR e della legge nazionale, con sequenza logica per parte e per punto.

Consigli pratici: definite chiaramente la materia e le definizioni nella parte introduttiva per garantire coerenza terminologica.

Ambito oggettivo e soggettivo: tenendo conto del tempo presente

L’ambito oggettivo riguarda trattamenti di dati in contesti B2C, B2B e PA. L’ambito soggettivo include titolare, responsabile, DPO e incaricati, tenendo conto delle dimensioni organizzative.

  • Prevedere nelle disposizioni generali scopo, ambito e definizioni.
  • Indicare nelle disposizioni principali procedure e sanzioni, e nella parte finale abrogazioni e entrata in vigore.
  • Definire ex ante il termine di conservazione e i criteri per i dati non a periodo fisso.

Il riferimento a un comma o a un articolo rafforza la tracciabilità durante l’esercizio dei diritti. Per chiarimenti sull’ambito applicativo in base al vostro settore, chiamate 07538341308.

Quadro europeo e nazionale: Regolamento (UE) 2016/679 e d.lgs. 196/2003

Questo paragrafo chiarisce il rapporto operativo tra il regolamento europeo e il Codice nazionale in materia di protezione dei dati.

Il regolamento stabilisce i principi generali e le basi di liceità (articolo 6) e le tutele per categorie particolari (articolo 9). Queste norme forniscono il quadro di riferimento per tutti i trattamenti.

Il d.lgs. 196/2003 integra il regolamento definendo parti operative: disposizioni generali, misure specifiche e tutela/sanzioni. La legge ha recepito anche la direttiva 2002/58/CE e prevede semplificazioni su informative e notificazioni.

Il principio di responsabilizzazione (articolo 24) richiede registri, valutazioni e documentazione che dimostrino conformità al capo IV del regolamento.

  • Selezionare correttamente la base giuridica per il trattamento evita contenziosi (es. contratto, obbligo di legge, legittimo interesse).
  • L’articolo 132 disciplina la conservazione dei dati di traffico per finalità giudiziarie e impone limiti temporali.

Per un rapido chiarimento sul raccordo tra Regolamento UE e d.lgs. 196/2003, chiamate 07538341308.

Principi generali del trattamento: articolo 5 GDPR e responsabilizzazione

Analizziamo i cardini dell’articolo 5 e come tradurli in controlli misurabili.

L’articolo 5 enuncia principi pratici: liceità, correttezza, trasparenza e limitazione della finalità. Ogni principio va trasformato in procedure documentate, esempi di informative e rubriche di scopo.

La minimizzazione richiede regole per la raccolta dei campi e audit periodici per eliminare dati non necessari. L’esattezza si ottiene con riconciliazioni e canali rapidi per la rettifica.

Per la conservazione proponiamo matrici di retention collegate alla base giuridica e alla fine della finalità. Integrità e riservatezza si traducono in policy accessi, cifratura e backup conformi all’articolo 32.

  • Documentare processi e responsabilità per dimostrare conformità (art. 5(2)).
  • Allineare misure tecniche e organizzative a livello di rischio e obblighi di legge.
  • Usare KPI e audit per verificare l’applicazione nel tempo.

Serve un confronto operativo sui principi e il loro controllo? Chiama 07538341308 per una revisione pratica.

Basi giuridiche e casi d’uso: articolo 6 GDPR e casi particolari

Qui esploriamo le basi di liceità dell’articolo 6 e come applicarle ai casi pratici più comuni.

Consenso è adatto per profilazione e marketing se libero, specifico e documentato.

Contratto giustifica trattamenti necessari per eseguire obblighi contrattuali, come fatturazione o supporto clienti.

L’obbligo di legge copre adempimenti normativi e conservazione documentale prevista dalla legge. Le autorità pubbliche devono invece fare riferimento all’interesse pubblico o all’obbligo di legge, non all’interesse legittimo.

L’interesse legittimo richiede un test di bilanciamento: annotate necessità, misura e misure di salvaguardia. Documentate il risultato nel registro e aggiornate le disposizioni in caso di variazioni di finalità.

L’interesse vitale resta una base residuale e si attiva solo se non esistono altre condizioni disponibili, ad esempio in emergenze sanitarie.

  • Collegate la scelta della base alla finalità, non il contrario.
  • Verificate condizioni aggiuntive per dati sensibili (articolo 9).
  • Informate sempre l’interessato sulla base invocata e sui diritti esercitabili.

Valutiamo insieme la base giuridica corretta per i vostri trattamenti: 07538341308.

Consenso: forma, contenuto e termini ai sensi dell’articolo 7 GDPR

Analizziamo come strutturare moduli e flussi per ottenere un consenso valido e dimostrabile.

Il titolare deve essere in grado di provare che l’interessato ha espresso il consenso (articolo 7.1). Il consenso è valido se è informato, libero, specifico per finalità e inequivocabile.

Non è ammesso il consenso tacito: niente caselle preselezionate e nessun silenzio interpretato come assenso. La richiesta deve essere distinguibile da altre dichiarazioni (articolo 7.2).

Validità, revoca e categorie particolari

La revoca deve essere semplice e tante robe tecniche non possono ostacolare l’esercizio del diritto. Il consenso deve essere esplicito per i dati di cui all’articolo 9 e per decisioni automatizzate, inclusa la profilazione (articolo 22).

Elemento Requisito Prova
Informazione preventiva Chiarezza sulle finalità Versione informativa + timestamp
Libertà di scelta No condizionamenti Log UX e opt-in separato
Espressione inequivocabile Checkbox non preselezionate Audit trail e versioning

Serve una revisione rapida dei moduli e delle informative? Chiama 07538341308.

Trasparenza e informativa: articoli 12, 13 e 14 GDPR

Offrire un’informativa chiara migliora fiducia e conformità fin dal primo contatto. La comunicazione deve spiegare in modo semplice l’oggetto e l’uso dei dati, le basi giuridiche e i diritti dell’interessato.

Termini per la consegna dell’informativa

Se i dati sono raccolti direttamente, l’informativa ex articolo 13 va fornita prima della raccolta.

Se non sono raccolti presso l’interessato, applica l’articolo 14: termine massimo un mese dalla raccolta o al momento della comunicazione a terzi.

Contenuto essenziale

  • Identità del titolare e del DPO, finalità e base giuridica.
  • Destinatari, trasferimenti extra‑UE e strumenti (SCC, decisione di adeguatezza).
  • Periodo di conservazione o criteri, categorie di dati se rilevanti.
  • Diritti: accesso, rettifica, cancellazione, opposizione, portabilità e reclamo all’autorità.

Forma e stile consigliati

Usa linguaggio semplice, blocchi chiari, FAQ e icone insieme all’informativa estesa. Indica la logica e le conseguenze per processi automatizzati.

Desideri un modello su misura? Contattaci al 07538341308 per template e revisione legale-linguistica.

Accountability e “data protection by design and by default”: articoli 24 e 25

La responsabilità richiede scelte progettuali chiare. Il titolare deve adottare misure tecniche e organizzative adeguate per garantire e dimostrare conformità al regolamento.

By design vuol dire prevenire i rischi già in fase di analisi. By default indica impostazioni che minimizzano l’esposizione dei dati per impostazione predefinita.

Misure tecniche e organizzative adeguate e dimostrabilità

Le disposizioni devono essere proporzionate alla natura, all’ambito e alla finalità del trattamento. Le evidenze comprendono policy, registri, diagrammi di flusso e report di audit.

Valutazione dei rischi e logica di attuazione per capo e punto

La valutazione identifica il livello di rischio e orienta l’adozione di controlli (cifratura, pseudonimizzazione, ruoli). In caso di rischio residuo elevato, la valutazione d’impatto collega i risultati alle disposizioni del capo interessato.

  • Misure verificabili per ogni parte e punto del regolamento.
  • Ciclo di vita: requisiti, test, rilascio, monitoraggio e miglioramento.
  • Documentazione continua per dimostrare l’applicazione pratica delle regole.
Obiettivo Misura Evidenza
Minimizzazione dei dati Limitazione campi e conservazione Matrix retention + registro
Controllo accessi Ruoli, autenticazione forte Log accessi e policy
Integrità e confidenzialità Cifratura e backup Test di ripristino e report

Vuoi impostare misure by design e by default efficaci? Chiama 07538341308 per un workshop operativo.

Valutazione d’impatto e consultazione preventiva: articoli 35 e 36

La valutazione d’impatto (DPIA) analizza i rischi per i diritti e le libertà degli interessati e guida le misure di mitigazione previste dall’articolo 35.

La DPIA è necessaria per trattamenti su larga scala, per l’uso sistematico di monitoraggio, per nuove tecnologie o per combinazioni di dati che possono essere ad alto rischio.

Criteri e struttura della valutazione

I criteri includono natura, ambito, contesto e finalità del trattamento. Va considerata la categoria di dati, il numero degli interessati e la durata delle operazioni.

La struttura raccomandata comprende: descrizione del trattamento, necessità e proporzionalità, rischi identificati, misure previste e risultati attesi dopo l’adozione.

Rapporto con l’autorità e gestione del rischio residuo

Se, all’esito della valutazione, il rischio residuo resta elevato, il titolare deve consultare l’autorità di controllo ai sensi dell’articolo 36.

“L’autorità può indicare misure ulteriori o adottare provvedimenti correttivi, come previsto dal regolamento.”

La consultazione preventiva può essere utile anche in casi non obbligatori per ridurre l’incertezza. Coinvolgete fornitori e responsabili per coprire interdipendenze tecniche e organizzative.

  • Effettuare la DPIA prima dell’avvio dei trattamenti strategici.
  • Aggiornare la valutazione in caso di modifiche rilevanti.
  • Definire checkpoint interni per rispettare i termini di go‑live.

Hai bisogno di una DPIA “chiavi in mano” o di una consultazione preventiva? 07538341308.

Rapporti titolare-responsabile: articolo 28 e sub-responsabili

Per gestire correttamente la catena dei trattamenti serve un atto chiaro e verificabile. Il contratto ex articolo stabilisce le istruzioni documentate, la natura e la finalità del trattamento, il tipo di dati e le categorie di interessati.

Contenuto minimo dell’atto

Descrivere l’oggetto, la durata e le misure tecniche e organizzative è essenziale. Inserite clausole su riservatezza, assistenza per l’esercizio dei diritti e procedure per cancellazione o restituzione dei dati.

Registro, DPO e sub‑responsabilità

Il responsabile mantiene il registro dei trattamenti di propria competenza e coordina con il DPO. La designazione di sub‑responsabili richiede autorizzazione del titolare e trasferisce obblighi a cascata.

Elemento Descrizione Evidenza contrattuale
Oggetto e finalità Scope del trattamento e limiti Clauses con scopi e durata
Misure di sicurezza Controlli tecnici e organizzativi Allegato tecnico: piani e test
Audit e incidenti Diritti di verifica e gestione breach Procedure, SLA e report

KPI contrattuali e report periodici aiutano a misurare l’aderenza alle disposizioni del capo e a prevenire contenziosi. Prevedete obblighi di comunicazione tempestiva in caso di violazione e assistenza nel esercizio dei diritti degli interessati.

Vuoi rivedere i tuoi accordi ex articolo 28 e la catena dei sub‑responsabili? Chiama 07538341308.

Registro dei trattamenti: articolo 30 GDPR

Il registro dei trattamenti è lo strumento pratico che traduce obblighi normativi in evidenze operative. Esso contiene nome e contatti di titolare, responsabile e DPO, le finalità e la descrizione delle categorie di interessati e dei dati.

Spieghiamo la struttura e i campi principali per mantenere coerenza tra sistemi e documentazione.

  • Collegate categorie di interessati, categorie di dati e destinatari all’informativa.
  • Indicate i trasferimenti verso Paesi terzi e lo strumento legale adottato (SCC, decisione di adeguatezza).
  • Registrate i termini per la cancellazione: se il periodo non è fisso, documentate criteri e mesi o range.

Ownership per riga, change log e revisioni trimestrali rendono l’aggiornamento continuo semplice e verificabile.

“Un registro aggiornato è utile per DPIA, audit interni e risposte tempestive all’autorità.”

Distinguete il registro del titolare da quello del responsabile e definite le interazioni operative. Necessiti di un modello di registro personalizzato? 07538341308.

Misure di sicurezza: articolo 32 GDPR e codici/schemi di certificazione

Una solida strategia collega controlli tecnici e procedure operative in modo pratico.

L’articolo 32 richiede misure adeguate per proteggere i dati: pseudonimizzazione, cifratura, resilienza e piani di ripristino.

Pseudonimizzazione e cifratura

Scelta e gestione delle chiavi influiscono su test e backup. Implementate scenari che minimizzano l’esposizione dei dati e garantiscano la disponibilità per i processi critici.

Resilienza, ripristino e prove

Progettate ridondanza, segmentazione e hardening per aumentare il livello di servizio.

Definite obiettivi di ripristino e procedure di disaster recovery con prove periodiche e metriche chiare.

Verifica e adeguamento

  • Audit, penetration test e review delle configurazioni per valutare efficacia.
  • Documentare contenuto e razionale dei test, sensi articolo 32 e disposizioni nazionali.
  • Usare codici e schemi di certificazione per dimostrare maturità e migliorare l’adozione.

“La selezione delle misure deve essere proporzionata al rischio, allo stato dell’arte e ai costi.”

Vuoi valutare la tua postura di sicurezza e i controlli ex articolo 32? 07538341308.

Notifica delle violazioni: articoli 33 e 34 GDPR

Le procedure di notifica per incidenti sui dati richiedono criteri chiari e tempi misurabili.

Quando una violazione presenta un rischio per i diritti e le libertà delle persone, scatta l’obbligo di notifica all’autorità ai sensi dell’articolo 33.

Termini e contenuto della notifica

La segnalazione deve essere tempestiva e contenere: natura della violazione, categorie e numero approssimativo di interessati e di record, nome e contatti del DPO o referente, probabili conseguenze e misure adottate.

Casi di comunicazione agli interessati e esenzioni

Se il rischio è elevato, va informato l’interessato (articolo 34). Tuttavia la comunicazione non è necessaria se sono state adottate misure che annullano il rischio, ad esempio una cifratura efficace.

  • Distinzione pratica: notifica all’autorità = rischio; comunicazione ai soggetti = rischio elevato.
  • Responsabilità: il titolare coordina, il responsabile segnala secondo il contratto.
  • Operatività: definire termini interni, canali di escalation e check‑list standard.
Elemento Descrizione Periodo/azione
Natura violazione Tipo di evento e vettore Immediato
Numero interessati Stima categorie e record 24-72 ore
Misure correttive Azioni adottate e pianificate Continue, con report

“Documentare ogni fase permette risposte rapide e verifica della conformità.”

Per impostare un playbook di incident response conforme, chiama 07538341308.

Riferimenti a normative e regolamenti italiani quando pertinenti

Per redigere atti interni chiari è fondamentale definire subito oggetto e materia dell’atto. Questo evita ambiguità e facilita la ricerca e l’applicazione pratica.

Tecniche di redazione: titoli, articoli, commi e rubriche

Il titolo deve esplicitare l’oggetto e inquadrare la materia. Usate l’indicativo presente e la forma attiva per rendere la disposizione operativa.

Consiglio pratico: privilegiate la modifica testuale (novella) nelle parti soggette a frequenti variazioni anziché abrogare interi blocchi.

Rapporti tra atti, abrogazioni, novelle e terminologia

Coordinare gli atti significa indicare espressamente abrogazioni e linkare le disposizioni precedenti. Evitate formule generiche che lasciano dubbi sull’uso e sull’attuazione.

  • Uniformità terminologica per migliorare la compliance operativa.
  • Sequenza raccomandata: disposizioni generali, principali, finali e entrata in vigore.
  • Definire deleghe e poteri regolamentari con riferimento alla legge delegante.

“Una rubrica chiara e una numerazione coerente riducono i tempi di interpretazione e aggiornamento.”

Hai bisogno di armonizzare policy e procedure interne con la tecnica legislativa? 07538341308.

Il Codice Privacy italiano: semplificazioni, termini e data retention

Questa sezione illustra come il Codice modula termini, casi senza consenso e limiti per i dati di traffico.

Il Codice ha ristretto le notificazioni al Garante ai soli trattamenti a rischio (artt. 37-38) e prevede informative semplificate in assenza di relazione diretta con l’interessato (art.13, comma 3).

Notificazioni, informative semplificate e casi senza consenso

In certi casi il trattamento può essere effettuato senza consenso, ad esempio per enti no-profit che rispettano condizioni specifiche. Queste disposizioni mirano a semplificare l’uso operativo senza sacrificare i diritti.

Il termine per il riscontro ai diritti è 15 giorni, estendibile a 30 per particolare complessità (art.146). Suggeriamo flussi operativi semplici per rispettare i termini e registrare ogni atto.

Conservazione dei dati di traffico: articolo 132 e limiti nel tempo

L’articolo 132 disciplina la conservazione dei dati di traffico per finalità di accertamento e repressione dei reati. La norma ha subito modifica con il d.l. 24/12/2003, n.354, conv. in l. 26/02/2004, n.45.

La relazione con la direttiva 2002/58/CE impatta i provider: occorre bilanciare finalità giudiziarie e tutela della privacy. Raccomandiamo policy di retention che distinguano per finalità e categorie di dati, con trigger di cancellazione e auditing periodico.

  • Consiglio pratico: documentate la base e i principi per ogni trattamento.
  • Allineate registro, informative e retention schedule per ridurre rischi di non conformità.
  • I codici di deontologia e i codici di buona condotta aiutano l’attuazione settoriale.

“Dubbi su informative semplificate o retention dei dati di traffico? 07538341308.”

Consulenza e contatti: comunicazione con i nostri esperti

Contatta il team per una valutazione personalizzata delle misure di compliance e sicurezza dei dati.

Offriamo supporto pratico per trasformare obblighi in attività misurabili. Valutiamo governance, informative e piani di retention. Forniamo contratti ex articolo 28, DPIA e policy by design.

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Chiamaci al 07538341308 per una prima call esplorativa. Proponiamo pacchetti su misura per PMI, scale‑up e pubblica amministrazione.

  • Assessment completo su governance, basi giuridiche e sicurezza.
  • Redazione contratti, DPIA e policy di retention.
  • Workshop pratici per legale, IT e compliance con strumenti operativi.
  • Affiancamento nell’adozione graduale e nella dimostrazione verso auditor.
  • Interventi urgenti su incident response e comunicazioni agli interessati.
Servizio Output Tempo stimato
Assessment governance Report + roadmap 1-2 settimane
DPIA e misure Documento DPIA + mitigazioni 2-4 settimane
Workshop e formazione Materiali + esercitazioni 1 giornata / modulo

Conclusione

Chiudiamo con un piano d’azione pratico per tenere allineati atto, policy e misure tecniche.

Abbiamo riassunto il percorso tra direttiva e legge, indicando gli articoli utili e le parti operative da aggiornare.

Mappate i trattamenti, verificate basi giuridiche e pianificate la modifica dei registri: rispettate termini e mesi di conservazione.

La valutazione dei rischi e l’applicazione del principio di minimizzazione determinano il livello di priorità e il rapporto con fornitori.

Per il fine pratico dell’esercizio dei diritti, semplificate i processi front‑end e allineate il back‑end.

Se desideri chiudere rapidamente il gap di conformità, chiama 07538341308.

FAQ

Che scopo ha la guida su riferimenti normativi e regolamenti italiani?

La guida chiarisce contesto, finalità e ambito di applicazione delle norme in materia di protezione dei dati personali, indicando principi operativi e riferimenti utili per adeguare processi e atti amministrativi.

Quali sono gli obiettivi principali e i termini chiave della guida?

Gli obiettivi includono garantire conformità al GDPR e al Codice privacy, promuovere trasparenza e responsabilizzazione. I termini chiave riguardano trattamento, titolare, responsabile, consenso, finalità e misure di sicurezza.

Come si definisce l’ambito oggettivo e soggettivo della normativa?

L’ambito oggettivo copre ogni operazione sui dati personali; quello soggettivo riguarda titolari, responsabili, interessati ed eventuali sub-responsabili, tenendo conto delle specifiche attività svolte e del tempo presente.

Qual è il rapporto tra Regolamento (UE) 2016/679 e il d.lgs. 196/2003 aggiornato?

Il GDPR stabilisce principi e obblighi a livello UE; il d.lgs. 196/2003, aggiornato, recepisce e integra norme nazionali compatibili, specificando applicazioni e sanzioni sul territorio italiano.

Cosa prevedono le direttive e i regolamenti UE in tema di privacy?

Essi definiscono la base giuridica, i principi di protezione, la libera circolazione dei dati e l’attuazione pratica, lasciando agli Stati competenze su aspetti specifici e modalità di conformità.

Che ruolo ha il Codice in materia di protezione dei dati personali?

Il Codice coordina le disposizioni nazionali, dettaglia obblighi e semplificazioni e specifica rapporti tra norme, abrogazioni e aggiornamenti per l’applicazione coerente sul territorio italiano.

Quali sono i principi generali del trattamento secondo l’articolo 5 GDPR?

I principi includono liceità, correttezza, trasparenza, limitazione della finalità, minimizzazione dei dati, esattezza, conservazione limitata e sicurezza adeguata.

Come si applica il principio di responsabilizzazione (accountability)?

Il titolare deve adottare misure tecniche e organizzative adeguate, documentare decisioni e dimostrare conformità tramite registri, valutazioni d’impatto e politiche interne.

Quali sono le basi giuridiche previste dall’articolo 6 GDPR?

Le basi includono il consenso, l’esecuzione di un contratto, obblighi legali, interessi vitali, compiti di interesse pubblico e il legittimo interesse del titolare, valutato caso per caso.

Quando è necessario il consenso e quando no?

Il consenso è necessario per trattamenti basati su volontà dell’interessato; non serve se il trattamento si fonda su contratto, obbligo legale o pubblico interesse. Deve essere libero, informato e revocabile.

Che requisiti ha il consenso secondo l’articolo 7 GDPR?

Il consenso deve essere espresso, specifico, informato e documentabile. La revoca deve essere semplice e non pregiudicare altri fondamenti giuridici del trattamento.

Quando occorre il consenso esplicito per categorie particolari di dati?

Per dati sensibili o categorie particolari il GDPR richiede spesso consenso esplicito salvo diverse basi giuridiche previste dalla normativa, come motivi di salute pubblica o obblighi legali.

Quali sono i termini per fornire l’informativa agli interessati (artt. 12-14)?

L’informativa deve essere fornita al più tardi al momento della raccolta dei dati o, se non possibile, entro un mese dal momento in cui i dati sono ottenuti da terzi, salvo eccezioni previste dalla legge.

Cosa deve contenere l’informativa privacy?

Deve indicare finalità, base giuridica, destinatari, eventuali trasferimenti internazionali, periodo di conservazione, diritti dell’interessato e modalità di esercizio degli stessi.

Come presentare l’informativa in modo chiaro e comprensibile?

Usare linguaggio semplice, strutturare i contenuti per punti, inserire icone se utili e garantire accessibilità su tutti i canali di comunicazione.

Cosa significa “data protection by design and by default” (artt. 24-25)?

Significa integrare protezione dei dati fin dalla progettazione dei sistemi e impostare configurazioni che limitino di default l’accesso e la raccolta dei dati personali.

Quali misure tecniche e organizzative sono adeguate?

Esempi includono cifratura, pseudonimizzazione, controlli di accesso, backup, formazione del personale e procedure documentate per gestione delle richieste degli interessati.

Quando è obbligatoria la valutazione d’impatto (DPIA)?

È obbligatoria per trattamenti che presentano un rischio elevato per i diritti e le libertà delle persone, come profilazione su larga scala o monitoraggio sistematico di aree pubbliche.

Come interagire con l’autorità di controllo in caso di DPIA?

Se la DPIA mostra rischio residuo elevato, il titolare deve consultare il Garante prima di procedere, fornendo analisi, misure di mitigazione e documentazione richiesta.

Cosa deve contenere il contratto tra titolare e responsabile (articolo 28)?

Deve specificare oggetto, durata, finalità del trattamento, tipologie di dati, obblighi di sicurezza, sub-responsabili ammessi e modalità di assistenza al titolare.

Qual è il ruolo del registro dei trattamenti (art. 30 GDPR)?

Il registro documenta attività di trattamento, finalità, categorie di interessati e misure di sicurezza. Aiuta a dimostrare conformità e facilita audit interni ed esterni.

Quali misure di sicurezza suggerisce l’articolo 32 GDPR?

L’articolo richiama pseudonimizzazione, cifratura, gestione degli accessi, resilienza dei sistemi e piani di ripristino per garantire continuità e protezione dei dati.

Come e quando verificare l’efficacia delle misure di sicurezza?

È necessario effettuare verifiche periodiche, test di vulnerabilità e aggiornamenti in base al livello di rischio e all’evoluzione tecnologica e normativa.

Cosa prevede la notifica delle violazioni (artt. 33-34)?

In caso di violazione dei dati personali il titolare deve notificare il Garante entro 72 ore se possibile, e comunicare gli interessati quando la violazione presenta alto rischio per i loro diritti.

Esistono casi di esenzione dalla comunicazione agli interessati?

Sì: quando misure di sicurezza come cifratura rendono improbabile un rischio concreto per i diritti degli interessati o quando la notifica richiede sforzi sproporzionati e alternative equivalenti sono adottate.

Come si redige correttamente un riferimento a norme e atti italiani?

Usare titoli, riferimenti ad articoli e commi, indicare abrogazioni o novellazioni e chiarire rapporti tra atti per garantire chiarezza giuridica e interpretativa.

Quali semplificazioni prevede il Codice Privacy italiano?

Il Codice prevede informative semplificate, terminologie uniformate e talune deroghe procedurali per agevolare conformità in specifici settori, sempre nei limiti del GDPR.

Quali sono i limiti di conservazione dei dati di traffico secondo l’articolo 132?

L’articolo stabilisce vincoli sulla conservazione dei dati di traffico, prevedendo durate e condizioni precise, nel rispetto delle finalità e dei diritti degli interessati.

Come posso richiedere consulenza sui temi trattati?

Per valutazione, adozione e attuazione delle misure è possibile contattare i nostri esperti: parla con noi al 07538341308 per un primo colloquio e approfondimenti.

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